Marius Heemstra - Antonio Morello, Il sesterzio di Nerva FISCI IVDAICI CALVMNIA SVBLATA

Marius Heemstra - Antonio Morello
IL SESTERZIO DI NERVA FISCI IVDAICI CALVMNIA SVBLATA
Associazione Culturale Italia Numismatica. Collana Nummus ed Historia XXXVI
Ed. 2019, f.to 17x24cm, pp. 56, ill.ni a color i.

 

I contenuti di questo volume erano destinati ad essere raccolti nel Quaderno di Studi XIV – 2019 ma, l’importanza delle conclusioni di Marius Heemstra nonché l’approfondimento eseguito da Antonio Morello sulla particolare emissione del sesterzio di Nerva, hanno suggerito la pubblicazione di una monografia dedicata ad una tra le tematiche più affascinanti della monetazione romana imperiale. Con l’articolo edito nel 2012 e qui tradotto in lingua italiana, Marius Heemstra si è concentrato sul provvedimento legislativo il cui ricordo fu eternato nelle emissioni monetali di Nerva, già dai primi giorni del suo avvento al potere, nel 96 d.C. Con esso l’Autore ha sintetizzato un più vasto studio che ebbe occasione di pubblicare nel 2010 nel quale analizza, con particolare dedizione e chiarezza, la questione del fiscus Judaicus sotto gli imperatori Domiziano e Nerva. In questa occasione Marius Heemstra ha acconsentito di tradurre in italiano il suo prezioso lavoro, edito nel 2012, aggiungendovi una pagina di aggiornamento bibliografico che egli suggerisce di leggere per approfondire ulteriormente l’argomento. Il fiscus Judaicus era una tassa imposta agli Ebrei dell’Impero romano dall’imperatore Vespasiano, nei primi anni 70 d.C.; mentre, in precedenza gli Ebrei avevano versato mezzo siclo (due dracme) ogni anno al Tempio di Gerusalemme, ora, dopo la distruzione romana, dovevano inviare lo stesso importo al tempio di Giove Capitolino a Roma, che era stato gravemente danneggiato da un incendio e necessitava di riparazione e restauro. La vittoria romana sulla Giudea fu celebrata ampiamente a Roma tra gli anni 70 e 80 d.C. perché fu di grande importanza per la nuova dinastia regnante: Vespasiano e suo figlio Tito tornarono dalla Giudea non solo come generali trionfanti, ma anche come imperatore di recente istituzione e suo successore. Il Colosseo fu costruito con i fondi provenienti dal bottino di guerra, la città fu adornata con due magnifici archi trionfali e il tempio di Giove Capitolino fu ricostruito con i fondi provenienti dall’imposta agli Ebrei. Partendo dall’origine di questa tassa, Heemstra procede con l’analisi della ‘dura’ amministrazione di essa da parte di Domiziano (81-96 d.C.) ricordando, tra l’altro, gli espedienti che l’autorità preposta adottò per scovare gli evasori e soprattutto l’utilizzo, da parte dell’Imperatore, di questa legge che era divenuta una giustificazione per epurare chiunque gli era di intralcio, utilizzando così un pretesto ‘religioso’. La discussione è concentrata sulle fonti a disposizione, dimostrando come le notizie pervenute siano state non proprio esaustive; tuttavia, esse, se considerate nel complesso degli eventi che riguardano il primo cristianesimo e l’ebraismo di quel periodo, portano a comprendere meglio e a correggere alcune deduzioni a cui sono giunti gli storici fino ad ora. Le informazioni sul fiscus Judaicus derivano principalmente da tre passaggi letterari: uno dalla guerra giudaica di Giuseppe Flavio, uno dalla vita di Domiziano di Svetonio e uno di Cassio Dione. Essi sono stati analizzati e confrontati con il contenuto narrato nei tre libri del Nuovo Testamento, l’Apocalisse, la Lettera agli Ebrei e il Vangelo di Giovanni, prestando attenzione alle tensioni e alle controversie tra Romani ed Ebrei. L’Autore conclude che l’anno 96, dopo la riforma del fiscus Judaicus da parte di Nerva, deve essere considerato come una pietra miliare nel processo di separazione tra il cristianesimo e l’ebraismo: da quel momento in poi le autorità romane usarono una definizione più acuta di ‘ebreo’, che rese più facile per loro distinguere tra le due religioni, una separazione che dopo questo provvedimento può essere interpretata come il punto di rottura tra cristiani ebrei e l’ebraismo tradizionale. Heemstra dimostra così che il fiscus Judaicus ebbe un impatto molto più determinante sul giudaismo e sul cristianesimo alla fine del primo secolo, più di quanto non sia stato riconosciuto dalla maggior parte degli altri studiosi. Come tale, il lavoro di Heemstra dovrebbe essere lodato da tutti coloro che cercano di comprendere questa era della storia romana, in relazione alla religione cristiana ed ebraica. Stimolato dalla lettura dei lavori di Marius Heemstra, Antonio Morello ha sviluppato un approfondimento sull’emissione del sesterzio di Nerva che reca al rovescio il tipo dell’albero di palma da dattero e la legenda FISCI IVDAICI CALVMNIA SVBLATA. Tale lavoro si è dimostrato la naturale continuazione dello studio di Heemstra; una ricerca che si traduce nella catalogazione delle varianti conosciute nonché la raffigurazione degli esemplari studiati, meglio conservati e leggibili, per ciascuna di esse; infine, l’Autore ha dedicato una parte del suo lavoro ai principali e conosciuti falsi moderni di questa produzione monetale, anche per capire quali siano le fattezze di essi per distinguerli dagli originali.

 

Prezzo: €15,00
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