M. Ladich - Monete Vandale
Mario Ladich
MONETE VANDALE.
Ed. 2013, f.to 17x24cm., pp. 64, ill. b/n e colori.
Nel 2001 l’Autore pubblicò, nello Speciale n. 17 di Cronaca Numismatica, un tentativo per la creazione di un “Corpus” delle monete vandale dopo il primo del Wroth, ormai datato e con molte attribuzioni non sempre riferibili a quella monetazione. Anni di ricerche hanno permesso a Mario Ladich di presentare un nuovo lavoro, correggendo alcune attribuzioni, eliminandone alcune non confermabili, aggiungendo nuovi esemplari. Con una certa superficialità, molte monete di stile “barbarico” sono state attribuite, da studiosi anche in un passato recente, ai Vandali: nella sua ricerca, in particolare per i tipi anonimi, Ladich ha cercato di analizzare la loro provenienza geografica e la coerenza tipologica e stilistica. Molti ripostigli contenenti monete vandale di bronzo sono giunti sino a noi incompleti, per dispersioni avvenute dopo il loro ritrovamento, altri, frammisti con tipi tardo-imperiali o bizantini, non ci danno un terminus ante quem attendibile per la loro datazione. Dopo il gruppo omogeneo rinvenuto al Castellum del Nador con un terminus ante quem databile a circa il 500 d.C., un nuovo ripostiglio scoperto a Porto (RM) nel 1993 ci ha fornito un altro utile terminus databile a circa il 450 d.C.. Altri tipi enei vandali, specie quelli emessi per necessità al di fuori della zecca ufficiale di Cartagine, attendono un ulteriore inquadramento, possibile solo da nuovi ritrovamenti accompagnati da certezze geografiche, cronologiche e stilistiche. Il volume è strutturato in maniera semplice e si apre con un’introduzione storica che spiega, con efficace sintesi, la storia dei Vandali e della loro monetazione. Un opportuno elenco dei principali ritrovamenti contenenti le monete Vandale è utile per comprendere prima di tutto la circolazione monetaria del periodo preso in esame in alcuni luoghi, a quell’epoca frequentati da queste genti. Il catalogo descrive le diverse emissioni, prima di imitazione, attribuite al conquistatore di Cartagine Gaiserico e poi quelle attribuite, perché nominative, ai suoi successori. Ogni moneta è stata descritta con la massima cura e di esse sono state riportate le relative immagini scegliendole tra quelle dei migliori esemplari studiati. Tuttavia, come precisato dallo stesso Autore, alcune tipologie, a causa dello stato di conservazione dei pezzi conosciuti e delle loro peculiarità artistiche, molto ‘approssimative’, hanno comportato non pochi problemi di lettura, lasciando aperta, in taluni casi, la possibilità di rettifiche o approfondimenti. Il catalogo è stato integrato da 14 tavole a colori che riportano pregevoli ingrandimenti fotografici, della maggior parte degli esemplari descritti, facilitando l’identificazione di alcuni tipi che per le loro dimensioni minime, altrimenti sarebbe difficoltosa. In 64 pagine è stata magistralmente condensata e semplicemente esposta tutta la monetazione che l’Autore ha attribuito a questo popolo sin dal suo stanziamento in Africa, con capitale Cartagine. Un libro utile e fondamentale che non può mancare in biblioteca.