Legrottaglie G. - Il sistema delle immagini negli anfiteatri romani.
G. Legrottaglie
IL SISTEMA DELLE IMMAGINI NEGLI ANFITEATRI ROMANI.
Ed. 2008, f.to 21x30cm., pp. 380, ill. b/n
Lo studio degli anfiteatri, edifici diffusi nell’Occidente romano e destinati soprattutto agli spettacoli gladiatori e alle venationes, è stato fortemente influenzato, nella storia degli studi, dall’interpretazione architettonica e planimetrica in rapporto anche alla posizione che essi occupavano nella maglia urbana. L’autrice propone attraverso questo libro un censimento e una ricostruzione storico-funzionale delle “immagini” cioè delle statue, dei bassorilievi, delle raffigurazioni pittoriche, degli arredi, degli ex-voto, delle figure delle divinità, delle statue degli evergeti o editores, degli imperatori che corredavano le stesse architetture di questi edifici. Il volume permette quindi di acquisire ulteriori elementi per meglio definire il significato simbolico-rappresentativo del ‘linguaggio delle immagini’ attraverso cui si esprimevano le elites e che venivano recepite contemporaneamente dal popolo che frequentava e animava tali strutture. La prima sezione del libro è dedicata alle “sedi privilegiate” a cui erano destinate le decorazioni figurate (prospetti esterni, corridoi d’accesso, ambulacri, cavea e arena, luoghi di culto interni), con un approfondimento dedicato al Colosseo. Essa è preceduta da paragrafi che definiscono l’origine architettonica dell’anfiteatro, le trasformazioni dell’età imperiale, la tipologia e il valore simbolico degli spettacoli che si realizzavano.I “temi dominanti nel linguaggio iconografico anfiteatrale” sono sviluppati nella seconda sezione del volume: l’autrice individua le iconografie delle divinità o quelle del repertorio mitologico insieme alle statue iconiche, interpretate semanticamente e diacronicamente evidenziando il valore delle armi, i valori civici, la dialettica fra potere e forze irrazionali, quali la “vittoria” e la “fortuna”. Il catalogo - terza e ultima sezione prima delle tavole - raccoglie su base geografica (procedendo da Roma attraverso la numerazione crescente delle regiones dell’Italia romana e includendo i territori della Gallia, Britannia, Germania, Noricum, Pannonia, Dalmatia, Dacia, Achaia, Palestina, Creta et Cyrenaica, Africa proconsularis, Numidia, Mauretania) i dati archeologici intrecciati alle fonti letterarie, alla bibliografia fondamentale senza omettere i materiali di incerta attribuzione che vengono citati nei testi con metodo critico, fornendo un quadro il più possibile completo e rivisitato anche rispetto ai vecchi ritrovamenti, ai documenti di archivio e alle vecchie relazioni di scavo.