A. Campana - G. Santelli, L'IMPERATORE OTONE. Storia e monete.
Alberto Campana e Giovanni Santelli
L'IMPERATORE OTONE. Storia e monete.
Ed. 2016, f.to 17x24cm, pp. 96, ill.ni a colori.
Collana: Nummus et Historia XXXI. Associazione Culturale Italia Numismatica.
Abituati da molti anni a scrivere di numismatica a quattro mani, tra cui i numerosi articoli apparsi sulla rivista Monete Antiche che hanno firmato assieme, i due autori di questo studio hanno partecipato con peculiarità diverse dal consueto. Alberto Campana, già noto studioso di monetazione classica, ha approfondito le sue ricerche addentrandosi nella monetazione imperiale romana, mentre Giovanni Santelli ha concorso, grazie all’esperienza che gli deriva dai molti studi di storia locale già pubblicati e relativi, segnatamente, alla storia di Brescello che affonda le proprie radici nella storia già a partire, almeno, dal 650 a.C., quando era un importante centro etrusco. Fu appunto a Brescello, l’antica Brixellum, che si concluse il dramma terreno di Marco Salvio Otone, uno dei protagonisti che costrinsero gli storici moderni a definire il 69 dopo Cristo come l’anno dei quattro imperatori; lui fu il secondo, successe a Galba e regnò solo per tre mesi, dal 16 gennaio al 17 aprile, quando si suicidò. Storia e numismatica, quindi, ma non solo, perché, in pratica, gli autori hanno compreso nello studio tutte le notizie, che sono riusciti a raccogliere, relativamente all’imperatore, compresa la leggenda di Velleia Afrodisia e il dramma teatrale a essa correlato. Per quanto riguarda la storia, lo studio inquadra la vita di Otone all’interno del periodo storico in cui visse e si sofferma, in particolare, sui drammatici momenti brescellesi, con un’accurata disamina delle fonti storiche e dei dati archeologici locali. Fu a Brescello, infatti, che l’imperatore ebbe notizia della sconfitta delle sue truppe, a opera dell’avversario e successore Vitellio, ed è lì che, da vero stoico, si suicidò, gettandosi sulla propria spada all’alba del 17 aprile 69. Sempre a Brescello fu cremato e le sue ceneri furono deposte in un mausoleo, che oggi non esiste più, ma di cui gli autori hanno raccolto tutte le notizie pervenuteci, così da inquadrare, con ragionevole certezza, la sua localizzazione e il momento della demolizione. Per quanto riguarda la numismatica, l’argomento inizia con la comparazione dell’aspetto ponderale con le monetazioni precedenti di Nerone e di Galba, per poi analizzare tutta la monetazione di Otone, sia emessa a Roma, sia provinciale emessa a suo nome in zecche periferiche. Tutte le monete sono state accuratamente descritte, catalogate e illustrate con adeguate immagini a colori. Seguendo le più moderne ricerche, è stata anche ricostruita la sequenza delle varie emissioni di aurei e denari battuti a Roma, evidenziando, tra l’altro, l’evoluzione stilistica del ritratto imperiale, delle leggende e delle rappresentazioni iconografiche del rovescio. Di questo imperatore, che governò solo per tre mesi, colpisce, in particolare, la relativa abbondanza di emissioni e ciò indica come la produzione monetaria fosse efficiente e in grado di coprire almeno parte delle ingenti spese militari, per altro evidenziate da una seppur lieve riduzione di peso per gli aurei e di titolo per i denari d’argento. Lo studio si occupa anche dei falsi monetali d’epoca, tra cui i celebri bronzi ‘padovanini’, e moderni, spesso particolarmente pericolosi per l’accuratezza dell’esecuzione. Si occupa inoltre delle contromarche a nome di Otone applicate su monete altrui e di quelle di altri applicate su monete emesse a suo nome, oltre che di curiosità numismatiche, come ad esempio un denario incuso. Pur nella snellezza della forma, il libro ha, quindi, notevoli caratteristiche di completezza tipologica, così da poter aspirare di diventare, rapidamente, il testo di riferimento per la monetazione di questo imperatore.