Attianese P. - La monetazione dei Brettii
Pasquale Attianese, La monetazione dei Brettii. Con raffronti e descrizioni delle coeve emissioni dei Lucani, Prefazione di Italo Vecchi, Ed. 2015, pp. 147, illustrato a colori, cm 31 x 22, legatura in tela ed. e sovraccoperta.
Il testo si prefigge come scopo principale di sfatare quanto affermato dagli antichi storiografi greci e latini, che non vedevano di buon occhio il popolo bellicoso e sempre coerente con le proprie tradizioni. Non solo, ma c’è da dire che l’ethnos calabro è stato senza dubbio uno dei più tenaci oppositori allo strapotere dei Romani. L’alleanza dei Brettii con i vari condottieri stranieri (Agatocle, Pirro, ma soprattutto Annibale) non è stata assolutamente digerita dagli abitanti dell’Urbe, che pure, alla fine del secondo conflitto punico, avevano concesso larga amnistia a tutti gli Italici ribelli. Quindi un odio davvero implacabile contro questa gente che, alla fine, fu cancellata dalla faccia della terra. Perciò, attraverso le numerose testimonianze archeologiche esaminate, ma principalmente con la rassegna di tutte le emissioni monetali (in oro, elettro, argento e bronzo), è stato fatto un tentativo di mettere in evidenza non soltanto la grande abbondanza di monete, prodotte dalle numerose officine monetali, ma anche la bontà artistica delle stesse, che evidentemente dovevano essere concorrenziali con le altre coniate dalle poleis elleniche litoranee. La monetazione brettia è caratterizzata da uno stile vigorosamente plastico, improntato ai canoni estetici del periodo ellenistico. Anche la lega metallica adoperata è curata. Quasi certamente i Brettii, poichè disponevano di immense ricchezze accumulate con la vendita della pece (la migliore in assoluto, a detta delle fonti storiografiche) e del legname dei loro boschi, incaricarono incisori greci per controbattere la politica delle apoikiai dei litorali ionico e tirrenico. Il fatto stesso che le loro emissioni siano state così varie ed abbondanti la dice lunga sulla loro economia che tanto fastidio deve aver dato a quella di città molto più potenti. Certamente la confederazione dei Brettii aveva esteso il dominio sull’intera Calabria e questo non poteva in alcun modo essere tollerato da Roma.