AA. VV. - Uomini, piante e animali nella dimensione del sacro.

AA.VV.
UOMINI, PIANTE E ANIMALI NELLA DIMENSIONE DEL SACRO.
Ed. 2008, f.to 21x30cm., pp. 246, ill. b/n

Il Seminario svoltosi a Cavallino (LE) nel 2002 ed il volume che ne raccoglie i contributi possono essere considerati il risultato positivo della collaborazione tra specializzazioni della ricerca archeologica (archeobotanica, archeozoologia, etnologia e archeobiologia), interpretate nella loro sovrastruttura di fonti utili per la ricostruzione degli aspetti storici degli insediamenti e delle comunità che li abitavano. I temi di ricerca e i casi di studio presi in esame confermano le potenzialità di letture multiple che scaturiscono dall’ interpretazione dei dati ricavati dallo studio integrato dei resti animali e botanici, senza tralasciare l’analisi del contesto e la classificazione delle altre classi di materiali. La cenere, per esempio, residuo minerale derivante dalla combustione di materie organiche, può fornire maggiori dettagli nello studio geoarcheologico dei sedimenti. Lo studio dei resti archeozoologici, della composizione dell’insieme faunistico, delle classi di età degli individui, dei processi di trattamento dopo la morte, sono un supporto utile alla comprensione di quella che viene definita “spazzatura sacra”, cioè quella prodotta in seguito all’utilizzo dell’animale nel corso di cerimoniali sacri. Le offerte animali e vegetali deposte in una tomba di via Parella ad Alezio (LE) valutate nei loro aspetti quantitativi e tassonomici hanno fornito elementi interpretativi sugli aspetti economici, sui riti funerari e sulle implicazioni sociali nelle popolazioni messapiche. Nella medesima direzione, ma con uno sguardo topografico territoriale allargato all’I talia centro-meridionale, è la sintesi tracciata dal contributo sulle deposizioni rituali di animali nel Neolitico e nell’Eneolitico. I resti mammiferi provenienti da alcuni siti di Cipro, Israele e Inghilterra suggeriscono la pratica della selezione antropica di determinate parti della carcassa correlabili con pratiche rituali. L’uso di sacrificare cani nell’antichità è posto, sulla base di fonti letterarie e archeologiche, in relazione all’idea di “passaggio”, a rituali ctonii e con quelli di fondazione degli abitati. Un approccio etnologico è la chiave di lettura attraverso cui viene analizzato il rapporto tra uomini e cibi nella dimensione del sacro, attraverso le valutazioni simboliche del cibo legato ai passaggi del ciclo stagionale e della vita con le feste salentine dedicate a San Giovanni e San Pietro. Lo studio dei carboni provenienti da 25 tombe del Portogallo (Neolitico-Età del Bronzo), insieme a quello dei campioni del santuario di Oria-Papalucio (BR) fornisce dati utili a testare l’attendibilità del campionamento e a valutare il comportamento umano nel sistema paleoecologico. L’”impurità” della morte e la probabilità di essere contagiati, l’uso di piante ed essenze impiegate nel corso della deposizione/esposizione rituale del defunto durante il rituale funerario del mondo greco sono filtrati attraverso la lente filologica ed epigrafica; il filtro dell’interpretazione iconografica è invece applicato alle rappresentazioni con soggetti animali (Paleolitico Superiore) e dei vegetali eduli (Età Arcaica e Classica). Il volume, inoltre, offre approfondimenti sull’archeopalinologia, sulle pratiche cultuali legate al sacrificio di giovani maiali, sull’uso degli astragali, sulla presenza del corallo nei santuari, sulla presenza dei residui organici in alcune forme ceramiche, sull’uso delle sostanze psicoattive, come per esempio la segale cornuta o ergot, un fungo parassita di numerose specie graminacee selvatiche e cereali, utilizzata nei Misteri Eleusini, per poi chiudersi con un saggio specifico sul megaron del IV-III sec. a.C. di Vaste-Piazza Dante (LE) che propone una ricostruzione del culti ctoni e delle offerte vegetali.

Prezzo: €40,00
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